Miglior giorno e ora per postare su Facebook e Twitter: è un’utopia?

Miglior giorno e ora per postare su Facebook e Twitter: è un’utopia?
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Lo studio dei social, le sue evoluzioni, i continui cambiamenti algoritmici, novità, miglioramenti e inspiegabili cambi di rotta, sono i “problemi” quasi quotidiani che un community manager, ma anche un analista o content manager, deve affrontare per cercare di spremere al massimo il canale ed ottenere quanto più di buono possibile.

Sicuramente l’essenziale è riuscire, in tutto questo processo, a monitorare costantemente l’attività sociale a fronte dei cambiamenti che il canale riceve per poter poi rielaborare, conservare la strategia di pubblicazione dei contenuti.

Il canale sempre più problematico, il figlio problematico dei social, quello che richiede più attenzione è delicatezza è Facebook che, con i suoi costanti cambiamenti, spesso impedisce realmente di poter pianificare una strategia di contenuti che sia applicabile e valida nel tempo. Uno dei motivi di quanto affermo è dovuta ad esempio al cambio di rotta sulla visibilità delle immagini a favore dei video che ha messo “in crisi” diversi piani editoriali basati su contenuti visuali statici che, eppure, riscuotevano un grosso successo tra il pubblico.

Il processo se vogliamo si è verificato anche su canali come Twitter dove i manager, abituati ad usare contenuti esclusivamente testuali, si son ritrovati a dover pensare anche a contenuti visuali e multimediali per Twitter.

Altro problema consistente è quello di cercare o meglio individuare il momento migliore per postare su ogni canale per massimizzare l’efficacia di un post.

Si può fare affidamento sul buonsenso, ed un po’ di autocritica, cercando quei momenti in cui un contenuto potrebbe suscitare più attenzione (ad esempio una foto di una lasagna a pranzo), piuttosto che suscitino repulsione (un big mac ad ora di colazione), ma ci sono altri importanti aspetti che coinvolgono la scelta del contenuto più idoneo.

1. Prima di tutto, come dicevo prima, il tempo di visibilità del contenuto e la durata che esso ha nello streaming. Se da un lato, ad esempio, un contenuto di Facebook può rivivere anche il giorno dopo, o a giorni di distanza, per via dello story bumping, lo stesso non può avvenire per Twitter dove il contenuto vive nell’istante in cui è prodotto, a meno che non ci sia un retwit anche se solitamente avviene nell’immediatezza della visione del post. Considerato questo potrebbe, di fatti, esser opportuno nel caso di Facebook che una foto di una colazione venga pubblicata in tarda serata, mentre su Twitter in primissima mattinata.

2. In secondo luogo entra in gioco il fattore “connessione degli utenti”. É noto come non tutti gli utenti sono connessi a Facebook e Twitter costantemente, ci sono momenti della giornata più affollati e momenti meno, così come giorni della settimana più frequentati e altri meno. Se è vero che con il mobile questo aspetto è bypassabile, in quanto in mobilità ogni utente è potenzialmente sempre connesso, bisogna sempre considerare che l’utente da desktop è più rilassato, sta passando del tempo libero e ha meno fretta di consultare e “buttar via” un contenuto perché in una condizione di tranquillità.

Tra questi due aspetti, mentre il primo è essenzialmente connesso alla qualità delle scelte svolte in fase di stesura del piano editoriale, nel secondo caso parliamo quasi di scienza.

Prevedere quanto un contenuto sia apprezzato, o visibile, è essenzialmente connesso all’analisi dei dati interni ottenuti osservando la vitalità della pagina. Cosa vuol dire. Prendere in mano i dati degli insights (ad esempio il grafico a balena di Facebook) o di tool che analizzano queste informazioni, permette effettivamente di racimolare utili notizie su quanti like si sono raggiunti e in che momenti della giornata, nonché conoscere i giorni di maggior interazione e dedurne come ipotesi che all’ora tot, nel giorno tot è meglio postare il contenuto di tipologia x.

Balena Facebook

A supporto di questa attività interna, si possono affiancare informazioni provenienti dall’esterno, in particolare ottenuti da studi finalizzati a delineare i momenti migliori di pubblicazione su un canale. Periodicamente ne vengono pubblicati di diversi, ed è interessante tenerli in considerazione anche come termine di paragone con la propria attività, nella previsione di lanciare eventuali test sfuttando orari suggeriti dalla ricerca.

E sono ancora i social più popolari a parlare: Facebook e Twitter.

La prima ricerca di Klout, ha analizzato sia Facebook che Twitter.

  • Per Facebook,  il target di analisi ha riguardato 25 milioni di messaggi e 104 milioni di interazioni con i post e loro somministrazione per giorno e ora (ottobre 2014-febbraio 2015);
  • nel caso di Twitter invece Buffer ha preso in esame 4,8 milioni di tweet prodotti da 10.000 profili analizzando click, engagment e tempi di pubblicazione (ottobre 2010-marzo 2015). Entrambi gli studi hanno preso in campione città sparse in diversi continenti, ovviamente abbiamo preso in esame i dati europei.

Facebook

Nel caso di Facebook è simpaticissima l’idea ripresa in un post di “non dire al tuo capo che il momento migliore per postare su Facebook è durante i giorni feriali”. Sembra confermata l’ipotesi già paventata da altre ricerche, secondo cui il miglior giorno in cui postare sul social è feriale e in particolare ricadrebbe nelle prime ore mattutine di martedì, ma anche mercoledì ha un buon successo, in Europa come nel mondo. Quasi esponenzialmente il traffico sulle interazioni tende a calare durante il weekend, per poi ritornare a risalire il lunedì per un processo abbastanza naturale.

Facebook reaction
Alla luce di questo dato, dunque, sembra che metà settimana sia il momento migliore per somministrare contenuti periodo che coincide con il più alto tasso di volontà di interazione da parte degli utenti che, però, tendenzialmente rimane costante durante tutta la settimana.

Facebook-week-graph

Twitter

Per quanto riguarda Twitter, coerentemente con quanto espresso già in precedenti ricerche che abbiamo analizzato, le prime ore della mattinata sembrano riscuotere maggior successo in termini di click, mentre per le interazioni come retwit o aggiunta de “il preferito” bisogna attendere la tarda serata.

L’ora in cui gli utenti sono maggiormente connessi ricadrebbe tra le 9 e le 11, ora locale, periodo in cui si verifica anche il maggior traffico di twit sul canale.

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Tendenzialmente questi dati ci fanno capire che forse andrebbe evitato di pubblicare in ore con un elevato traffico di cinguettii per evitare che il contenuto sprofondi nel dimenticatoio per via della grande quantità di dati che circolano, dunque potrebbe esser utile sfruttare gli orari meno trafficati ma con una punta di utenti maggiormente connessi: in Europa ad esempio i twit di prima mattina (7-9) o tarda serata (23-in poi) sarebbero quelli con maggior tasso di interazione e visualizzazione.

Per quanto riguarda invece il giorno migliore in cui postare su Twitter, fatta premessa che su questo canale la costanza è tutto, sembra anche in questo caso che vinca l’infrasettimanale tra il martedì’ ed il mercoledì giornate vincenti per twittare in Europa, mentre i primissimi giorni della settimana sembrano esser quelli in cui c’è una maggiore propensione ad interagire sul canale.

Twitter reactionTwitter-week-graph

Dati alla mano possiamo dunque cercare di migliorare le nostre strategie per Facebook e Twitter per raccogliere maggiori risultati. Che peso date a ricerche di questo tipo?

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Con oltre venti anni di esperienza sul campo è un esperto di Turismo e Ristorazione. Consulente per diverse aziende del settore, strutture ricettive alberghiere, cura lo start up, il marketing strategico, la formazione del personale e più in generale tutta l'attività di lancio e posizionamento commerciale.

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