La leadership femminile aumenta l’efficienza in hotel

La leadership femminile aumenta l’efficienza in hotel
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La leadership femminile aumenta l'efficienza in hotel

“Le donne sono il più grande serbatoio di talenti inutilizzati del mondo”

Questa citazione è da attribuire alla prima candidata donna che ha corso per le elezioni presidenziali americane, Hillary Rodham Clinton. I risultati di un recente studio pubblicato da Bloomberg Business e condotto dal Peterson Institute for International Economics dimostra, tramite a una ricerca su larga scala, quanto sia finanziariamente conveniente poter contare su una donna in una posizione di leadership. Dopo aver intervistato circa 22.000 hotel in 91 Paesi, si è infatti riscontrato che le imprese alberghiere con almeno il 30% di presenza femminile a ricoprire ruoli decisionali hanno registrato un aumento del 15% nei margini di profitto, se comparate con la stessa tipologia di hotel in cui le donne non erano ai vertici aziendali.

La leadership femminile aumenta l'efficienza in hotelNonostante molto resti ancora da fare, il settore turistico in senso lato e alberghiero più in particolare hanno da tempo cominciato ad attingere da tale “serbatoio inutilizzato”. La presenza femminile è sempre stata rilevante nel mondo dell’ospitalità, ma tradizionalmente con ruoli piuttosto bassi e compiti meno qualificati rispetto a quelle degli uomini; ciò sia nelle piccole strutture alberghiere a gestione familiare, sia nelle grandi imprese o gruppi.

La tendenza da perseguire è quindi quella di aumentare la leadership femminile, anche e soprattutto per la loro capacità di dare il buon esempio prima di un ordine da eseguire. Secondo i dati aggiornati all’anno 2015 forniti dall’Osservatorio dell’Imprenditoria Femminile di UnionCamere – InfoCamere, il settore dell’ospitalità in Italia, all’interno dell’ambito turistico, è il secondo per numerosità di lavoratrici donne, con 17.111 imprese femminili (il 10,8% di tutto il turismo ‘rosa’), di cui 9.752 (il 57%) negli alberghi e 5.997 (il restante 35%) nelle altre forme di alloggio come B&B, affittacamere e residence. Stando invece a quanto dice lo studio Il lavoro delle donne nel settore turismo, realizzato da Federalberghi nel 2014, “Malta e Italia sono rispettivamente gli unici Paesi in cui le donne non occupano la maggior parte dei posti di lavoro nel settore della ricettività turistica. Ma, insieme alla Grecia, questi due Paesi hanno anche il più basso tasso di partecipazione femminile alla loro intera economia.”

Il valore aggiunto della leadership femminile

La leadership femminile aumenta l'efficienza in hotelOggi le donne studiano management del turismo e gestione alberghiera all’università, e pertanto ambiscono a ricoprire ruoli di responsabilità e di leadership in ambito manageriale, finanziario e dirigenziale, scalando rapidamente l’organigramma aziendale.

Un processo che è iniziato, ma che richiede un’accelerazione. Non a fini di ‘politically correct’ o di quote rosa, che non hanno pertinenza con la realtà d’impresa, bensì in virtù di una maggiore efficienza e redditività aziendale, raggiungibili per mezzo di un’efficace applicazione del diversity management. Ciò è ancor più plausibile se si considera che un hotel che per una posizione vacante di direttore generale prende in considerazione una serie di profili in maniera trasversale, sicuramente avrà maggiori probabilità di attrarre le risorse presenti sul mercato che più si avvicinano all’eccellenza.

D’altro canto, il percorso a disposizione di giovani leve femminili che vogliono intraprendere la carriera dell’hotellerie va affinandosi. Non è più strettamente indispensabile spendere anni nelle mansioni più umili – la tradizionale gavetta dalle attività di servizio ai piani, di sala, successivamente di front-office e infine di back-office e commerciale, ovvero di figura addetta al marketing e/o alle vendite online e offline -, e anzi è possibile puntare alle posizioni alte, tipicamente ricoperte da senior uomini anche provenendo da settori diversi da quello prettamente alberghiero.

La leadership femminile aumenta l'efficienza in hotelUn altro elemento favorevole alla leadership femminile è costituito dal ridimensionamento del carico di lavoro e dalla frequenza dei viaggi – tema che tuttavia riguarda più da vicino le professioni nel turismo in senso lato, rispetto ad albergatrici che, a fronte di periodi ad alta mobilità a causa di workshop e fiere di settore, raramente si spostano durante i mesi di esercizio attività – , due fattori da sempre scoraggianti in termini di conciliazione lavoro e famiglia. Ciò anche perché, e dovrebbe tradursi in una regola valida per tutti indipendentemente da età e genere, un sovraccarico di ore giornaliere e settimanali, oltre a non essere sostenibile a lungo termine – quindi ad esempio per hotel non stagionali bensì ad apertura annuale – diminuisce la qualità del lavoro e la capacità di prendere decisioni efficaci.

Un ambiente di lavoro con condizioni ottimali appare più attraente non solo alle donne ma all’intero potenziale di forza-lavoro, quindi anche agli uomini, riconoscendo che, a parità di competenze, il contributo di ciascuno è di pari valore. E per un’industria, quella turistico-alberghiera, che negli ultimi anni sta beneficiando dell’intervento di una leadership femminile sempre più capace e talentuosa, non può essere che un trend da accogliere con i migliori auspici.

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Con oltre venti anni di esperienza sul campo è un esperto di Turismo e Ristorazione. Consulente per diverse aziende del settore, strutture ricettive alberghiere, cura lo start up, il marketing strategico, la formazione del personale e più in generale tutta l'attività di lancio e posizionamento commerciale.

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